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33 UN’OPPORTUNITÀ OBBLIGATORIA

RUBRICA

FIRST STEP

Le Aree di Insegnamento di Legge: “l’opportunità celata”

Nella realizzazione obbligatoria del mandato di fare didattica per 33 ore sul tema della cittadinanza, sono state definite le 3 grandi aree intorno a cui dovranno vertere gli insegnamenti.

  • Costituzione (diritti del cittadino; legalità; solidarietà; Regole dello stato)
  • Educazione Digitale (cittadinanza digitale, identità, regole e funzionamento)
  • Educazione Ambientale (agenda 2030) sviluppo sostenibile

Una cosa in più a cui dovere pensare per i docenti, un elemento ulteriore che chiede di essere programmato, preparato e insegnato. Inizialmente è più facile percepire una sensazione di fatica a doversene occupare piuttosto che la felicità del poterlo imparare, insegnare e diffondere.

Lo sconforto di temi in più, di elementi da aggiungere alla propria todo_list per insegnanti scuole e istituzioni. Una materia in più da dovere seguire a casa per i genitori.

Elementi che allontanano la nuova possibilità di avere scambio consapevole su atteggiamenti, comportamenti, modi di fare e di essere che aiuteranno lo sviluppo della personalità di Grandi e piccini.

In questa pagina trovi il punto di vista che abbiamo sviluppato noi de L’Orma per approcciarci in modo utile a questo contenuto.

Entriamo subito nel vivo con quelle che secondo noi sono le cose a cui prestare attenzione per riuscire concretamente a rendere questo obbligo una reale opportunità formativa per gli studenti ma anche per i docenti.

PRIMA IL METODO

In genere si tende a orientarsi verso il contenuto, a pensare a quali esercizi e giochi fare e come poter inserire nella programmazione il piano di lavoro ideato. E’ più rapido e veloce, si arriva prima alla soluzione. Nel leggere i blog tematici, la maggior parte delle richieste sono proprio di attività già realizzate.

C’è qualcuno che mi può suggerire un’attività per la giornata mondiale della terra per i bambini di quarta ?

Non c’è nulla di sbagliato, rimane una strada percorribile ma, secondo noi, lascia le cose come stanno ovvero solo a carico del docente, limitando fortemente le potenzialità di ampliamento delle conoscenze e delle esperienze di concreta relazione di cittadinanza.

Il nostro consiglio è di anteporre il metodo al contenuto, concentrarsi prima su l’organizzazione dell’insegnamento lasciandosi ispirare dall’identità dell’insegnamento stesso.

ECCO il nostro processo di pensiero con cui vi vogliamo ispirare: 3 Principi con cui determinare il METODO di proposta degli insegnamenti sulla cittadinanza

1. Aderire all'identità dell'insegnamento

CITTADINANZA = COLLETTIVITÀ si tratta quindi di un concetto che riconduce alla collegialità e non all’individualità. E’ necessario quindi nella scelta metodologica, identificare un contenitore che, il più possibile, richiami la collegialità. Secondo noi, il minimo riferimento è la scuola, un livello superiore, ancor più sensato è l’istituto per poi tendere alla comunità territoriale.
Determinare questa scelta identitaria dell’insegnamento oltre a connotarlo meglio con il significato di cittadinanza, sposta il focus verso la ricerca di strumenti, prassi e contenuti che si rivolgano alla pluralità e non alla “mia” classe. Si arriva ad indurre il superamento di logiche che la maggior parte degli insegnanti sono soliti attuare: “ci penso io, trovo gli esercizi e le esercitazione per la mia classe e sistemo la questione”.

2. Sviluppare ritualità

È risaputo di come l’essere umano ricerchi abitudini e, all’interno di esse, sappia meglio riconoscere contenuti e messaggi. Racchiudere in una routine ben definita e delimitata, un insegnamento, favorisce la trasmissione del contenuto.
Le 33 ore annuali possono quindi coincidere con circa un’ora a settimana, oppure possono essere divise in cicli orari e di lezioni che, nel corso dell’anno si ripropongono periodicamente con caratteristiche strutturali sempre riconoscibili perché rituali.
Rendere rituale, cioè identica a se stessa, la struttura dell’insegnamento, con un modello contenitivo che aiuti a identificare in modo univoco che si sta realizzando quell’insegnamento, quella materia, quel contenuto.
Avere materiali di lavoro che possano indurre gli alunni a ricondurre a quell’insegnamento lo strumento didattico utilizzato. “Per la cittadinanza si realizzano i cartelli con il cartellino verde”

3. Easy Go

Scegliere giochi, attività, contenuti che siano di facile realizzazione per chi li deve proporre (insegnanti, maestre, educatori) e per chi li deve ricevere ovvero gli alunni.
L’ipotetica strada che congiunge me e gli alunni alla realizzazione proficua delle attività deve essere sgombra. Devo poter accedere agli strumenti didattici, essere in grado velocemente di procurarmi ciò che serve, in alcuni casi devo poter già avere disponibile materiali e strumenti di lavoro.
Da questo punto di vista il supporto del digitale ci deve venire in aiuto, uno smartphone, un tablet ci aprono l’accesso ad un’ampia gamma di contenuti.
In sintesi, i concetti che arriveremo a proporre, devono poter essere realizzabili da tutti gli alunni, appartenere cioè all’area di influenza di ognuno di loro e degli insegnanti.
Utilizziamo materiali già pronti, disponibili in classe e nella scuola senza dover prevedere che il materiale arrivi da terzi o che lo si debba portare apposta per l’occasione.

APPLICAZIONE PRATICA DEI 3 PRINCIPI: AGIRE IL METODO

1. Istituire l'insegnamento a livello collettivo e identificare cicli e periodi identici per tutte le classi

Il nostro consiglio è di realizzare l’attività con tutta la scuola (o addirittura con tutto l’istituto) e farlo in modalità rituale:
“Nella nostra Scuola il giovedì dalle 15:30 alle 16:30, facciamo cittadinanza”
Questa è un’azione molto potente che rafforza il contenitore, lo istituzionalizza rendendo più agevole il trasferimento del senso del valore dei contenuti. (…e di conseguenza il compito dei docenti)
Suona come se: “la scuola si ferma per fare quella attività”.
Inevitabilmente la percezione anche da parte degli studenti sarà diversa.
Il contenitore è ritualità e, inoltre, è condiviso: tutti, indipendentemente dall’età e dalla classe in cui sono, lo svolgono.
È Sufficientemente differente dalle altre materie per poter restare impresso nella mente dei bambini.
Ci possono ovviamente essere altri modi di ritualizzarlo collegialmente, fare la settimana della cittadinanza per tutte le classi, o le mezze giornate, mantenendo sempre la dimensione collegiale delle iniziative.

2. Sfruttare alcuni principi di comunicazione di "Brand"

Dove sta scritto che le regole della comunicazione pubblicitaria possano essere applicate solo per vendere prodotti e servizi.
I medesimi principi possono essere utilizzati per veicolare messaggi educativi.
Possiamo quindi escogitare dei metodi e delle strategie affinché i bambini associno ai temi della “cittadinanza” determinati messaggi o mezzi di comunicazione.
Sempre a livello collegiale possiamo stabilire che:

  • la metà in alto a destra della porta di ogni classe sia dedicata ai messaggi sulla cittadinanza
  • che ogni informazione sia veicolata tramite pennarelli rossi su fogli bianche e scritti in MAIUSCOLO
  • che quando voglio fissare un concetto associo un gesto evidente con il corpo o un suono (3 battiti di mani e “hop”)

3. Area di influenza e principio di fattibilità

La modalità con cui vengono declinati i contenuti da realizzare nelle classi, gli strumenti di lavoro e tutti gli aspetti di fattibilità realizzativa, devono poter essere all’interno dell’area di influenza dei partecipanti.
Se prevedo l’utilizzo di pennarelli rossi su foglio bianchi, devo poter essere certo che tutti i partecipanti sappiano cosa sono questi strumenti, ne abbiamo disponibilità e sappiano utilizzarli.
In alternativa, l’eventuale utilizzo deve poter essere di rapido accesso, quindi immediato nell’apprendimento di funzionamento.
Se ad esempio faccio affidamento su apparecchiature tecnologiche per alcune attività è bene che le stesse siano disponibili e in grado di essere utilizzate agilmente senza particolari difficoltà che distoglierebbero l’attenzione dal focus dell’insegnamento.
La cittadinanza è un tema trasversale, non ha età e può essere totalmente svincolato dal possesso di eventuali competenze “hard-skills” ovvero tecnico/strumentali.
Possiamo parlare di cittadinanza e comportamenti responsabili senza, per forza, prevedere l’utilizzo di strumentazione tecniche. Al contrario, ci sono competenze tecniche e strumentali su cui possiamo fare affidamento perchè tutti i soggetti sanno accedere all’utilizzo (far vedere una foto… ci sarà che userà la LIM, chi un pc presente in aula, chi il proprio smartphone, chi avrà scelto di stamparla a casa o chi la mostrerà tramite il proprio smartphone). Questo principio è una guida per la programmazione delle attività.

Le convinzioni fondamentali

Qui un video in cui ti raccontiamo quelle che secondo noi possono essere le credenze su cui costruire il metodo collegiale per sostenere i bambini nell’apprendimento consapevole dei comportamenti inerenti la cittadinanza responsabile.

Abbiamo raccolto 4 RIFLESSIONI DI MENTALITÀ che riteniamo utili per attuare quanto ti stiamo raccontando e non solo.
Le tramandiamo in quanto anche a noi le hanno trasmesse e, siccome ci sono servite, pensiamo che possano essere un buono stimolo da cui prendere spunto per organizzare al meglio le tue azioni quotidiane.

Le 4 riflessioni sono:

  1. Siamo il cambiamento
  2. Practice: Mettere in pratica.
  3. Superare le convinzioni limitanti
  4. La nostra sfida

Possibili obiezioni

“Nella mia scuola è impossibile, è troppo particolare, esiste una modalità che non consente di attuare questi principi…”

  • Come prima cosa rimandiamo al contenuto audio video sulle convinzioni base per accedere all’utilizzo di queste informazioni pratiche.
    In seconda analisi suggeriamo di mantenere uno spirito possibilista orientato a guidare tramite l’esempio. Cosa puoi fare per essere tu il superamento del limite che vedi? Quali altre, magari diverse da quelle fatte sempre, ti possono consentire di accedere, anche in minima parte, ad una delle azioni che hai ritenuto valide tra quelle consigliate?
    In ultima analisi si può anche pensare di arrivare per fasi al risultato. Solo l’energia di tendere al meglio garantirà sorprendenti risultati.

“Devo mettere d’accordo tutte come facciamo, da noi ognuno fa per sé, al massimo riusciamo a fare le interclassi”

  • Ci rendiamo conto quanto possa essere complesso molto difficile allineare più bisogni, diverse abitudini e differenti modalità di approccio. Per questo insistiamo sul consiglio di orientarsi al contenitore, a concedersi di arrivare per fasi alla meta. Potete inoltre individuare piccoli traguardi a cui tendere, se con le interclassi è prassi consolidata lavorate per realizzare azioni a gruppi di interclassi.

“Facile a dirlo da fuori”

  • Sì è vero, dopo oltre vent’anni di collaborazione con le scuole sappiamo quanto sia complesso districarsi nei meandri delle relazioni interne di una scuola. Ma abbiamo visto che suggerire azioni innesca pericolosamente il meccanismo del pensiero realizzativo e, alle volte, le cose succedono veramente. Fate vostro ciò che pensate di poter realizzare, prendetevi il pezzo di sfida che volete vivere e vincere. Un’azione genererà sicuramente una reazione che magari, potrà essere collaborativa e favorire uno sviluppo virtuoso del processo.

Il prossimo contenuto sarà una “PAGINA MULTIMEDIALE” da titolo

“Dalle linee di indirizzo sugli insegnamenti di legge a 3 soluzioni per sviluppare una didattica collegiale sul tema della cittadinanza aderente al proprio contesto scolastico” .

La pagina conterrà:

  • Contenuti di testo,
  • Allegati da scaricare
  • ContenutI multimediali

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I 6 PASSI PER REALIZZARE UN BRANDING RESPONSABILE
Scarica la guida in pdf

LE CONVINZIONI FONDAMENTALI
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