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33 UN’OPPORTUNITÀ OBBLIGATORIA

RUBRICA

SECOND STEP

Dalle linee di indirizzo sugli insegnamenti di legge a 3 soluzioni per sviluppare una didattica collegiale sul tema della cittadinanza aderente al proprio contesto scolastico

Eccoci al secondo STEP della nostra super rubrica per sul tema della cittadinanza a della sua trasmissione all’interno della scuola e delle comunità territoriali.

Prima di entrare nel tema del giorno, ci teniamo a raccontare perchè abbiamo scelto di realizzare questo approfondimento.
Dal 2000 ci occupiamo di educazione, abbiamo sempre dedicato tempo e cura alla ricerca didattica e, in linea con i nostri valori, abbiamo escogitato mezzi, strumenti, strategie e servizi per condividere il frutto del percorso con insegnanti, educatori e amanti dell’insegnamento.
Ciò che raccontiamo oggi durante i nostri corsi ed attraverso i materiale che creiamo è solo il nostro punto di vista, ne narriamo l’interpretazione e lo presentiamo affinchè possa essere utile e generare valore.
Ci stiamo mettendo in gioco anche su questo nuovo progetto, sia come tematica che come processo metodologico. Con Invasione Responsabile vogliamo realizzare una linea di strumenti, azioni ed interventi in grado di agire sull’intera comunità scolastica e sul corpo docenti nella sua collegialità.
Adoriamo fare educazione tenendo la pratica esperienziale come riferimento principe: è insita nella nostra natura motoria e non formale. Anche questa linea di contenuti vi invita a mettere in pratica e a ricercare momenti in cui entrare a pieno nell’azione educativa. Fateci sapere con feedback e commenti come trovate i nostri materiali e quali, secondo voi possono essere i miglioramenti da apportare.

Tornando verso i contenuti, teniamo sempre presente i temi che le linee di indirizzo di legge indicano come direzione verso cui orientare i contenuti e gli insegnamenti sul tema della cittadinanza

  • Costituzione (diritti del cittadino; legalità; solidarietà; Regole dello stato)
  • Educazione Digitale (cittadinanza digitale, identità, regole e funzionamento)
  • Educazione Ambientale (agenda 2030) sviluppo sostenibile

La tentazione di vivere questo input come una croce da portare è in agguato, ci aspetta dietro l’angolo. E’ molto più facile sviluppare rancore e frustrazione per l’ennessima incombenza che ci cade sulle spalle, piuttosto che ricercare un percorso risolutivo che, magari, ci consenta anche di migliorare il nostro metodo di lavoro.
Siamo sicuramente più abituati a cercare soluzioni apparentemente vincenti perchè rapide, piuttosto che investire del tempo in più per escogitare processi che, oltre a cambiare modalità nel presente, gettino basi per giovare anche in futuro di nuove abitudini didattiche.

Come già detto può essere solo un modo di leggere il problema e di viverlo come nuova opportunità. Penserai che sia facile a dirsi per chi scrive, ma ti assicuro che in vent’anni di storia, nel nostro piccolo, sarebbe stato meno dispendioso imprecare verso le ingiustizie piuttosto che ricercare continuamente nuove soluzioni. Sappiamo la fatica a cui costringe la ricerca di un nuovo punto di vista e l’investimento nel cambiamento per questo possiamo testimoniare che l’emozione che genera è molto nutriente e spesso porta a grandi soddisfazioni.

Torniamo a fuoco sul percorso di pratica e riportiamo attenzione per riuscire concretamente a rendere questo obbligo una reale opportunità formativa per gli studenti ma anche per i docenti.

APPOGIAMOCI AL METODO

Nella pagina precedente abbiamo spiegato come, riporre attenzione al metodo, può rappresentare un’ottima base su cui ergere la nostra nuova didattica di cittadinanza. Oggi vediamo come poter concretamente contare sul metodo indicando le prime azioni metodologiche a cui ispirarsi e verso cui far tendere le nostre attività di cittadinanza

1. Il contenitore vuoto

Sapere progettare un ambiente, uno strumento, una confezione, che sappia di per sé orientare gli alunni al suo utilizzo è la nostra strategia. Ci riferiamo a strumenti identici per tutte le classi e che, indipendentemente dall’età dei bambini e del grado di avanzamento cognitivo, possano essere interpretati ed utilizzati in maniera univoca.
Per spiegare questo concetto vi facciamo l’esempio del “modulo in bianco”

  • è pratico perchè lo realizzo una volta e faccio in modo che sia comprensibile a tutti e compilabile da chiunque. Devo, perciò, prevedere prima le informazioni che è necessario contenga.
  • è proattivo, induce alla compilazione nella sua natura di “modulo da compilare”
  • è univoco, mi porta quindi ad ottenere un output finale confrontabile tra tutti i moduli compilati (nel caso dell’insegnamento della cittadinanza rende confrontabili e assimilabili alcuni concetti e strumenti)
  • orienta l’azione, le parti pre-compilate mi aiutano a comprendere chiaramente cosa devo fare. Dobbiamo quindi progettare strumenti che siano un po’ come le posate: il coltello per tagliare, la forchetta per infilzare, il cucchiaio per i cibi liquidi. Guardo la posata e, in base a ciò che devo mangiare la scelgo.

Un’altra caratteristica è che sia “easy”. Pensiamo a quando ci troviamo davanti ad un modulo difficile da compilare, storciamo il naso e ci spazientiamo

Nel progettare la nostra didattica collegiale quali strumenti “CONTENITORE VUOTO” possiamo pensare di utilizzare? cosa può essere riconducibile al modello del modulo in bianco? nelle righe successive trovate alcune proposte e idee.

2. Le schematizzazioni di riferimento

Intendiamo e suggeriamo di appoggiare la progettazione didattica ed i suoi contenuti a riferimenti schematici che possano richiamare concetti, elementi e modalità già conosciute dai bambini.
Fare in modo quindi di favorire un approccio cognitivo nel costruire la nuova conoscenza del concetto. Nello specifico la cittadinanza ha forti componenti di astrazione ecco che gioca a favore richiamare nozioni e concetti che, a seconda dell’età e del livello cognitivo del singolo e del gruppo, possono essere già consolidati.
Immaginiamo di voler introdurre, a livello teorico, la consapevolezza della cittadinanza, tra gli elementi che ci vengono in mente da suggerire come “link” congnitivo ci sono:

  • i puzzle (essere pezzi dell’insieme, prendere forma nella somma e nell’unione)
  • gli insiemi e i sotto insiemi (dall’individuo ai micro e macrogruppi)
  • i pianeti (unici ed inconfondibili che insieme tra loro e uniti al sole formano il Sistema Solare)
  • i continenti (diversi, caratteristici, definiti, forti da soli e in grado di portare valore nella definizione del concetto di mondo)
  • i bambini, la scuola, la classe, le interclassi, il plesso, l’istituto (il loro riferimento quotidiano, il loro reale territorio di sperimentazione del concetto)
  • gli appartamenti, le case, i condomini, le vie, i quartieri, i comuni

Abbiate cura che su questi elementi teorici possa trovare spazio la pratica, ad esempio, del gioco individuale o di gruppo, fino ad arrivare ad un gioco collettivo, in cui il macro gruppo trova criteri per perseguire collettivamente il proprio risultato.

3. La linea di progettazione

Rimanendo sempre all’interno del metodo da perseguire ed anteporre ai contenuti, rimane l’elemento della progettazione.
Noi progettiamo facendoci guidare dal ragionamento progressivo anche in termini di consapevolezza. Cerchiamo appoggio sulla “legge” delle progressioni didattiche:

  1. da semplice – a complesso
  2. da facile – a difficile
  3. da conosciuto – a sconosciuto

A cui vado ad aggiungere

  1. da vicino – a lontano (ovvero alla mia portata di mano sia in termini fisici nel caso in cui debba utilizzare oggetti e strumenti, sia in termini di capacità e competenze necessarie)

Spesso queste considerazioni le caliamo solo sui discenti ma, in realtà è bene che anche il docente possa trovarsi a suo agio in una linea di progettazione, cioè sia in grado di governarne con agio i principi di ideazione, progettazione e realizzazione.

Per linee di progettazione intendiamo il criterio con cui stendere il progress dei contenuti, delle attività e delle unità didattiche. Noi suggeriamo di lavorare seguendo un principio che agisca sulla linea INDIVIDUO, MICRO-GRUPPO, MACRO-GRUPPO.
Quindi che centralizzi come attenzione della progressione didattica “dal semplice al complesso”.
Per essere più esplicativi una volta individuato il tema di cittadinanza che volete trattare sviluppate prima giochi ed attività che i bambini svolgono individualmente, in cui sono chiamati a riflessioni riferite a loro stessi poi, successivamente, allargate il gruppo, portando il lavoro di consapevolezza sulla dimensione del confronto e della relazione.
Questo tipo di linea di progettazione è utilizzabile per più argomenti e temi i quali possono essere trattati sia in modo più generale che specifico.

  • LA SFERA INDIVIDUALE è la prima e la maggiore area di sperimentazione, è inevitabile, necessita di essere resa consapevole relativamente ai temi di interesse.
  • IL MINI GRUPPO, dalla famiglia ai parenti prossimi, a primi amici, ai compagni di classe a cui si è più legati. Una dimensione di estrema importanza per le prime riflessioni e azioni che riguardano concetti di relazione, reciprocità e condivisione.
  • I GRUPPI PIU’ AMPII che possono essere informali come gli amici con cui gioco al parco, oppure formali come la classe, la squadra sportiva. Con il giusto grado di modulazione si arriva anche a concetti più allargati di comunità.

Più avanti faremo degli esempi di tematiche che possono essere trattate seguendo questa linea di progettazione.

APPLICAZIONE DEI CONCETTI (agire il cambiamento)

ECCOCI ALLE 3 AZIONI PRATICHE: replicando ai 3 punti di “appoggiamoci al metodo” scritti sopra, in totale aderenza con il principio di dare precedenza al metodo e solo definito questo idearne il contenuto che sta all’interno, vi raccontiamo alcune possibili proposte.

1. Il contenitore vuoto

3 idee facilmente attuabili in tutte le classi.

  • 5 caratteristiche della classe
    • ogni classe ha un foglio A3, marchiato con il marchio che avete inventato per il progetto, con 1 titolo identitario che comprende la classe (SIAMO NOI LA 5C), sotto 5 numeri di punto elenco accanto ai quali le classi devono scrivere delle caratteristiche identitarie della loro classe (ALLEGRI, CHIACCHIERONI
  • Il memory della cittadinanza
    • Ogni classe realizza 32 faglietti bianchi (divido in 4, 8 foglio bianchi A4) su ogni foglietto scrivo la classe e riporto il il marchio che avete inventato per il progetto. Ho così realizzato 32 card bianche. Faccio scegliere ai bambini 16 parole che per loro rappresentano il concetto di Cittadinanza. Ogni parola viene scritta sul lato bianco di due card. Si realizza così il mazzo della classe di Memory card
  • messaggio di benvenuto
    • Su un foglio A3 in orizzontale, inserite in un angolo il marchio che avete inventato per il progetto, e al centro fate produrre ai ragazzi una frase che possa essere di benvenuto per chi entra, un messaggi che loro stessi possono recitare per salutare in modo unico e caratteristico gli avventori. può essere anche il saluto giornaliero

UNIAMO I PUNTINI…

  • Strizzando sempre gli occhi al metodo, questi 3 topic possono essere il frutto di 3 o più lezioni di “cittadinanza” realizzate contemporaneamente in tutte le classi dopo che avete istituito il momento della scuola in cui si realizza quel percorso.
  • Quali idee vi vengono pensando al potenziale di condivisione che hanno i 3 materiali? potete immaginare interazioni tra classi? ulteriori lezioni di cittadinanza magari sulla condivisione? Pensate che a qualche bambino sia mai capitato di andare in una città GEMELLATA con un altro comune? magari sfruttando gli strumenti di cultura condivisa creati si può spiegare il concetto di Gemellaggio!
  • Scriveteci se vi vengono in mente altri esempi di attività da condividere con il gruppo

2. Le schematizzazioni di riferimento

La realizzazione pratica di questo suggerimento di metodo ci presta il fianco per una delle nostre modalità di insegnamento preferite, quella della creazione della nuova realtà affinché l’insegnamento si trasformi in una esperienza viva in cui le emozioni possono aiutare a cementare i concetti.

  • In quale schema possiamo far identificare i bambini affinché comprendano alcuni concetti di cittadinanza?
  • Su questo elemento, sempre per aderire al principio di creare una programmazione che possa essere realizzata collegialmente, potete programmare periodicamente dei momenti di condivisione che prevedano riflessioni sull’identità collettiva che fanno riferimento a schemi sufficientemente consolidati nei bambini.
    • un’attività può essere “LE CLASSI SI INCONTRANO” un momento in cui si organizzano incontri tra classi, per favorire di volta in volta riflessioni sui temi dello schema di costruzione dei gruppi e degli insieme:
      • incontro tra tutte le classi della stessa sezione
      • incontro tra tutte le classi della stessa interclasse
      • Gemellaggi e Visite tra classi
      • Viaggi di lavoro nelle altre classi
    • In questa attività si possono utilizzare anche gli strumenti didattici collegiali e riconosciuti da tutti i bambini per poter facilmente veicolare e scambiare informazioni. (vedi sviluppo punto 1)

3. La linea di progettazione

Riportando lo stimolo del suggerimento della conduzione dell’esperienza su una linea di progettazione che parta dall’individuo e si sposti sul macro gruppo comunitario, ecco alcuni concetti che ben si prestano per lavorare con i bambini e le classi

  • Disciplina
  • Regole
  • Identità
  • Benessere
  • Sostenibilità
  • Pulizia

Per ognuno di questi potete ideare dei momenti didattici che aiutino la consapevolezza individuale e di gruppo rispetto al tema scelto.

Esempio sul tema REGOLE
Su un foglio bianco diviso in 3, fate scrivere il tema declinando in ogni colonna ciò che per il bambino può corrispondere a:

  • le mie regole,
    • personali, riflessioni su regole personali che è abituato ad osservare (lavarsi i denti prima di dormire, salutare quando incontra una persona)
  • le nostre regole
    • le regole di piccoli gruppi magari partendo da quelli maggiormente riconosciuti come la famiglia, la classe.
  • le regole di tutti
    • riferimenti a contenitori più grandi di cui fanno parte, la scuola, la città.

Ripetete l’esercizio per tutti i concetti che pensate possano essere sensati, verificate se e cosa tra i lavori prodotti, potrà rappresentare materiale utile per essere utilizzato e condiviso con le altre classi.

Anche in questo caso il suggerimento è di attenersi alla programmazione condivisa con l’intera scuola, determinate il giorno, o i giorni, in cui svolgete questa attività e fate in modo che le medesime parole e concetti siano elaborati da tutte le classi.
Questo darà una forza sempre più corale al progetto e leo renderà coerente ed allineato con i principi dell’insegnamento di cittadinanza.

Riflessioni di mentalità

Ecco un video in cui continuiamo con le RIFLESSIONI DI MENTALITA’. Eccone altre 4 che riteniamo utili per attuare quanto ti stiamo raccontando e non solo.

Il motivo per cui le condividiamo è che anche noi, nel cimentarci nella realizzazione di questo progetto le stiamo applicando e trovando utili.

Le 4 riflessioni sono:

  1. Condivisione
  2. Semplificazione
  3. Riprogettazione
  4. Ne vale sempre la pena

Possibili obiezioni

“Prima di partire mi servono più esercizi, ne conosco troppo pochi”

  • Questa è un’obiezione molto tipica e ricorrente, indipendentemente dall’ambito. Soprattutto chi si trova a dover operare fuori dal proprio contesto, fatica a sentirsi sicuro e cerca maggior forza in un numero alto di contenuti pronti, “cotti e mangiati”. In realtà più il “contenitore metodologico” è strutturato, maggiore sarà la possibilità di accogliere attività. Un buon “contenitore metodologico” può, ad esempio, favorire la raccolta di idee e suggerimenti dai bambini, o prendere in prestito da altre materie le attività.

“Rimane difficile allinearci tra classi, ognuno va avanti per sè”

  • Può capitare, più aumentano le variabili in campo maggiore sarà il grado di complessità, soprattutto quando le variabili sono costituite da persone che, per fortuna, sono esseri pensanti. In questo caso, sopratutto all’inizio, il consiglio è di concentrarsi sul far funzionare il sistema organizzativo collegiale prima di pensare alla bontà dei contenuti. Piuttosto fermatevi e ripartite curando che gli ingranaggi funzionino e siano realizzabili da tutti i docenti. Un leggero rallentamento iniziale potrà essere sostituito da un’accelerazione successiva che trova forza proprio in un ingranaggio ben oliato.

“Condivido tutto ciò che dite ma… non so da dove partire”

  • Si inizia sempre da un primo passo e, il nostro consiglio è quello dell’alleanza, ovvero di cercare in colleghi con cui vi trovate particolarmente a vostro agio e allineati, un’alleanza sulle modalità di conduzione dell’attività. Potete poi, insieme a loro, allargare a poco a poco l’insieme e arrivare a contare su una sempre maggiore condivisione di intenti. Un mezzo per farlo può essere quello di scambiarsi i contenuti di ispirazione (come ad esempio la nostra mini rubrica🙂)e sulla base di quelli creare cultura condivisa.

Il prossimo contenuto scaricabile sarà il "WEBINAR" dal titolo "1, 2, 33 il programma di cittadinanza è fatto!"

A breve potrai accedera al terzo contenuto. Si tratta del seminario “1,2,33 il progetto di cittadinanza è fatto” sull’educazione alla cittadinanza. Potrai scaricare il seminario e rivederlo in ogni momento!

Quali argomenti saranno trattati all’interno del seminario?

  • Il metodo per sostenere la programmazione di 33 ore di insegnamento e contenuti sulla cittadinanza responsabile.
  • Riflessioni per estrarre un filo conduttore che ci consenta di spaziare sui diversi contenuti tematici previsti dall’insegnamento: Costituzione, Educazione Digitale, Educazione allo sviluppo sostenibile.
  • Metodi e tecniche per insegnare la Cittadinanza
  • Condivisione di strumenti e attività di supporto
  • La nostra esperienza

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